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OPERA SACERDOTALE

Mons. A. Gemma Vescovo di Isernia  guida gli esercizi aanuali che si svolgono a Bethania per Sacerdoti

Parlarne è un’impresa; realizzarla, un’altra; che assume proporzioni non indifferenti. I tempi sono maturati e dilazionarne l’attuazione è grave.
Il Signore ha suscitato da sempre anime sensibili a custodire il “sale della terra”, ed oggi le iniziative si fanno più concrete e aderenti ai tempi.
Sappiamo di movimenti sacerdotali a carattere diocesano e interdiocesano, nazionale e internazionale; perché il “sale della terra non diventi insipido”.
Anime di fuoco che, anzitutto con l’immolazione e il sacrificio di sé, totalizzano un ambiente e polarizzano altre anime per un ideale sublime qual è quello della santificazione dei sacerdoti.
Anime fattive che pagano di persona, la vocazione alla quale sono state chiamate. Nel nascondimento, nell’umiltà e nelle umiliazioni, nella semplicità e pur nella intensa laboriosità, svolgono come Maria Vergine a Nazareth, Marta e Maria a Bethania, le pie donne al seguito del Maestro, la missione alla quale si sono votate.
E non si può tacere la forza di grazia apportata dalle claustrali e da tante anime perché la Chiesa abbia sacerdoti santi. Motivo unico ed esclusivo delle Suore Ausiliarie di Gesù Sacerdote Misericordia Infinita è la riparazione al SS. Cuore Sacerdotale e Misericordioso di Gesù per le intime ferite che riceve da parte dei consacrati: sacerdoti, religiosi/e e cristiani e la santificazione dei sacerdoti, affinché il popolo di Dio sia santo.
Fra questo stuolo noi vediamo che spicca la nostra suor Santina Scribano, chiamata a tale missione espressamente ed insistentemente da Gesù.
Chi l’ha conosciuta di persona e chi ne legge e studia gli scritti, sa com’è un’idea forza quella di suor Santina: l’Opera Sacerdotale voluta da Gesù. Tutto gravita su tale argomento e la vita viene tessuta in tal senso
Un controsenso, in apparenza, la vita di suor Santina!
Una suora con studi appena elementari, con orientamento del tutto ospedaliero, una suora che non varca le mura del convento e non si estranea dalla Comunità e dalla vita del suo Istituto, e che ardisce affrontare i problemi più gravi e impegnativi che riguardano il sacerdozio, e in maniera specifica quello ministeriale. Ne dà le caratteristiche, ne indica i mezzi, ne prospetta i vantaggi e le soluzioni. Desidera ardentemente l’attuazione del piano di Misericordioso Amore; è pronta a rimboccarsi le maniche e lanciarsi perché non si indugi ancora. Solo l’obbedienza la tiene bene avvitata alla sua Congregazione e al posto di lavoro dove le Superiore l’hanno posta.
Tuttavia il suo cuore ardente la porta a voler realizzare il piano di Misericordioso Amore per le anime: quelle consacrate e quelle dei sacerdoti in maniera specifica.
La rapidità con cui la tecnica si è addensata sulla terra, ha prodotto conseguenze assai “ripide” su ogni fronte. Non ha risparmiato, e non poteva esserlo, quello sacerdotale. Per cui, v’è chi ci ha rimesso la… pelle, chi è rimasto scosso e sorpreso, non sapendo capacitarsi ancora… mentre la valanga ingrossava e trascinava.
La bufera altrove è passata, altrove è in fermento, gli argini sono pochi, insufficienti, inadeguati e ci trova anche impreparati. Si è stati colti alla sprovvista, tutti! C’è chi ha fatto lo sprovveduto e c’è cascato.
L’Opera Sacerdotale è anzitutto opera di preghiera, di sacrificio, ma pure di assistenza e di collaborazione; d’insistenza per prevenire, riparare, riordinare, aiutare.
Non è soltanto un luogo con certe caratteristiche, con una certa andatura, con un suo stile; motivi tutti che cercano d’interpretare e adattare il Bethania palestinese del tempo di Gesù, ma tende a formare una mentalità che ognuno (l’anima consacrata e quella sacerdotale in maniera vincolante) deve acquisire. Motivo di ascesi, di perfezione e di vita: umana e divina insieme.
L’Opera Sacerdotale tende a formare anime
che Gesù s’è scelte e sceglie ancora per l’attuazione del piano di Misericordioso Amore. Anime protese verso la perfezione che vogliono raggiungere giusta la indicazione del Maestro: “siate perfetti…”.
Per ciò sono state concretate a Bethania tante iniziative che tendono ad unire quanti avvertono la chiamata di Gesù, ad allargare la cerchia degli “Amici e Cittadini di Bethania”, a donare a tanti fratelli e sorelle la Grazia e in maniera sovrabbondante.
Che Bethania Opera Sacerdotale – Città della Misericordia assuma il suo ruolo voluto e atteso da Gesù.

Sac. Francesco Maria Grazia Sortino

L’Opera Sacerdotale

Dagli scritti della serva di Dio suor Santina Scribano messaggera di Gesù Sacerdote Misericordia Infinita

7 aprile 1950

“Oggi, giorno di ritiro, durante la meditazione delle 10,00 Gesù mi attirò a Sé e mi disse: - Miseria mia, guarda il mio Cuore, una lancia lo ferì e ne aprì la porta. Loncino non ha fatto altro che ciò che Io bramavo: aprire il Cuore ai miei figli.
Vieni, entra in questo asilo di pace, ecco la tua dimora nel tempo e nell’eternità. Guarda…che cosa vedi dentro il mio Cuore?
Vedevo l’Opera e il desiderio che lo consuma di vederla attuata.
Allora esclamai: - Si, la vedo; oh! Gesù daccela presto, non più tardare a farla uscire dal Tuo Cuore e custodirla come Tu la vuoi… l’Opera sorge per il Clero Secolare. Te lo ripeto oggi, Venerdì Santo, e voglio che lo sappiano tutti i miei Sacerdoti secolari che li voglio tutti riuniti in una grande famiglia religiosa.
Voglio rinfrancarli, voglio dar loro un asilo sicuro, un sostegno, un conforto. Voglio che vivano più vicino a Me, distaccati da tutto e da tutti. No non voglio renderli schiavi, ma liberi, non voglio addossare dei pesi, ma mettere le ali per raggiungermi con più facilità e perfezione”. (D. S. I, 26 - 27)


24 luglio 1950

“…Dì al Padre che il mio Cuore trionferà in tutta la sua pienezza, poiché voglio inondare la terra della mia Misericordia, ma voglio l’amore dei mie intimi e per questo sorga l’Opera, perché la parte più eletta sia come la voglio e mentre consola il mio Cuore, attira la Misericordia sul mondo…” (D. S. I, 47)


12 settembre 1950

“ Ed ora parliamo dell’Opera mia; vi ho fondato tante speranze che ti prometto nell’infinta Misericordia del mio Cuore che allontanerò dalla terra i grandi castighi che le sono riservati. Ti prometto che molti popoli si convertiranno e che la peste del Comunismo cesserà di desolare la terra…”. (D. S. I, 65)


24 settembre 1950

“Da ieri sera Gesù mi attira forte, vuole dirmi qualche cosa ma solo stamattina mi è stato possibile ascoltarlo.
Nella meditazione mi disse:
- L’Opera mia è il trionfo più grande della mia Misericordia. Sì, le anime corrisponderanno al mio Amore, perché voglio Misericordia e non Giustizia. Figli miei, non lasciate passare senza sfruttare l’ora della Misericordia. –
Gesù mi disse ancora: - Quest’Opera è il desiderio più cocente del mio Cuore, oh, se i miei Sacerdoti lo comprendessero a fondo! Come tarda il momento di vederla attuata, per effondere i tesori del mio Cuore che più non posso contenere”. (D. S. I, 70)

3 ottobre 1950

“ Miseria mia, ascolta ciò che voglio dirti e che devi riferire al Padre prima ancora che arrivi la sua lettera.
- Parla, Gesù, vita mia.
- Dirai al Padre che voglio si apparti in Santo ritiro e scriva il mio messaggio completo e che lo faccia il più presto possibile.
Faccia risaltare il mio cocente desiderio e la Misericordia Infinita del mio Cuore. Figli mPadre F.M.G. Sortino con il Santo Padre il Papa Giovanni Paolo II in occasione del 50° di Ordinazione sacerdotaleiei, come mi preme salvare il mondo; non m’impedite i passi, non siatemi d’ostacolo, ma aiutatemi, ho bisogno della vostra miseria.
Dì al Padre che non tema di nulla, l’Opera è mia e Io sono l’Onnipotente. Soffrirete e molto, ma la croce è il mio suggello. Io sono la vostra forza, soprattutto abbiate fede viva e incrollabile. Credete al mio Amore e alla mia Misericordia…
Oh miseria mia, non resistere al mio Amore. Mio nulla, lasciami glorificare e consolare in te pienamente; lasciami versare in te questo desiderio che mi consuma: essere amato dai miei . Consolami, consolami, consolami; dammi anime dammi alle anime; lasciati consumare, stritolare, annientare; che importa se sei mia tutta?
Le anime attendono da te tanto, quanto un figlio attende da una madre. E tu sarai madre di un numero sconfinato di anime e dovrai comunicare la brama cocente del mio Cuore. Come potrai darmi se non ti lascerai penetrare, possedere, trasformare, magnetizzare da Me nella misura che io voglio?...” (D. S. I, 77- 78)

11 ottobre 1950

“…Stasera ancora ti ripeto ciò che tante volte ti ho chiesto: il dolce Asilo dove verrò a riposare il mio Cuore, la mia Bethania, la fonte perenne della mia consolazione. I Sacerdoti dell'Associazione insieme al Presidente, Padre Sortino, mentre provano dei canti liturgiciE per i miei sacerdoti che cosa vorrei dirti stasera? Riposati dolcemente nel mio Cuore, ne sentirai i palpiti: l’Opera mia Sacerdotale. L’Opera del mio eccessivo Amore. Beati i sacerdoti che corrisponderanno generosamente, quali fonti di grazie e consolazioni sono loro riservate; saranno posseduti dal mio Amore e convertiranno anime senza numero… E’ l’ora delle piccole anime, Voglio sfruttare la mia Misericordia, Voglio a qualunque costo salvare il mondo, Voglio consumare le anime con il fuoco del mio Cuore. Sì, voglio possedere interamente le anime a Me consacrate, e specialmente i miei Sacerdoti, Sale della terra e Luce del mondo.
Li voglio possedere, trasformare, divinizzare, li voglio chiudere per sempre nel mio Cuore.
Miseria mia, se potessi comprendere quanto amo i miei Sacerdoti! Veramente essi sono il palpito più tenero e delicato del mio Cuore. Se i Sacerdoti saranno santi, le anime si santificheranno…”. (D. S. I, 81 -82)

E-mail di Padre F.M.G. Sortino
sacfmgsortino@vocedibethania.it

 
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